Aquafondata - AIRONEINFORMA

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foto dal web - si ringraziano gli autori



ACQUAFONDATA


Acquafondata è un comune italiano di 292 abitanti della provincia di Frosinone, situato al centro di una vallata e circondato dai monti della Meta. Il centro abitato è posto su un poggio dominato dal monte Monna Acquafondata, nell'area meridionale delle Mainarde.
Il paese fu fondato nell’alto Medioevo e, come riporta una pergamena del 1032, apparteneva ai Conti di Venafro, i quali in seguito lo donarono all’Abbazia di Montecassino.
Nei periodi della Rivoluzione francese e Napoleonico subì vari saccheggi e devastazioni.
Nel 1806 passò a far parte della Terra di Lavoro (CE) per volere di Gioacchino Murat. Acquafondata a quell’epoca era un tutt’uno con Viticuso e Casalcassinese.
Dopo il 1860, con l’Unità d’Italia, nel suo territorio fu luogo di eventi legati al brigantaggio.
A cavallo tra il 1800 e il 1900, in seguito ad una esecuzione della Banda di Acquafondata, particolarmente apprezzata dalla regina Margherita di Savoia, furono iniziati i lavori per il prosciugamento della malsana palude nella conca sottostante il paese: la regina volle conoscere il sindaco del paese (all'epoca Angelo Russo) per complimentarsi per l'esecuzione della banda musicale, e gli chiese cosa potesse fare per il paese; egli le spiegò il problema dell'acqua piovana ristagnante. Dopo pochi anni, cominciarono i lavori per la costruzione di un traforo di scolo, ancora oggi esistente sul territorio comunale.
Nel 1902 cessò l’unificazione amministrativa con Viticuso e Casalcassinese. Viticuso riottenne l’autonomia comunale mentre Casalcassinese rimase unito ad Acquafondata, che dal 1927 entrò a far parte della provincia di Frosinone.
Per la sua collocazione geografica tra il Lazio e il Molise, si ritrovò lungo la Linea Gustav. Il suo territorio divenne teatro di violenti combattimenti fra gli eserciti Tedeschi e Alleati, e nel 1944 il paese venne quasi distrutto. A ricordo delle azioni militari, reduci francesi e polacchi, rispettivamente, hanno innalzato monumenti alla memoria dei loro caduti. La liberazione di Acquafondata avvenne il 12 gennaio del 1944 ad opera delle truppe francesi che sfondarono dal lato di Venafro. Alla liberazione contribuirono, con informazioni molto preziose, quattro acquafondatari: il tenente d’Artiglieria Agostino Papa, Romano Neri, Domenico Neri e Domenico Mancone.
Nel 1944, infatti, Acquafondata era occupata dai tedeschi che presidiavano la Linea Gustav sul versante di Cassino e la Linea Reinhard sul versante molisano. I bombardamenti e i cannoneggiamenti, da parte degli Alleati, erano frequenti, soprattutto di notte: gli acquafondatari si ritrovarono a convivere con distruzione e morte. Per porre fine alle devastazioni, i quattro giovani, resisi conto dell'inefficacia delle azioni militari degli Alleati, decisero di far giungere al comando americano-francese le informazioni utili per attacchi mirati. L’unica via per passare il fronte e raggiungere gli Alleati era un tunnel che collegava la parte bassa del paese, lì dove oggi si trova il vivaio della Forestale, a Casalcassinese, che i quattro raggiunsero di notte, affrontando i bombardamenti e le mine, raggiungendo Venafro alle prime luci dell’alba. Gli Alleati li considerarono inizialmente delle spie, ma in seguito credettero alle informazioni sulla consistenza delle truppe tedesche e l’ubicazione dei capisaldi, che tornarono utilissime al Comando Francese per sferrare l’attacco del 12 gennaio del 1944 che libero Acquafondata dall'occupazione tedesca. Questo atto d’eroismo, in seguito, è valso ai due sopravvissuti, Romano Neri e Domenico Mancone, il riconoscimento della Presidenza della Repubblica che ha conferito loro il titolo di cavaliere.
Il 16 luglio si festeggia l'anniversario dell'apparizione della Madonna del Carmine (detta anche del Carmelo), avvenuta nel 1841 ad una pastorella mentre era al lavoro nei campi.
Acquafondata e' rinomata per le pregevoli attivita' artigianali tra le quali primeggia quella delle zampogne. A questo strumento dell'antica tradizione popolare e' dedicato ogni anno il festival internazionale della zampogna che richiama, soprattutto nei mesi estivi, musicisti ed appassionati da ogni parte del Paese.

Da vedere in Città:

Chiesa di S. Margherita: legata alla figura del frate francescano Frà Domenico De Filippis

Chiesa della Madonna del Carmelo: il suo nome deriva, secondo una leggenda popolare, da una apparizione ad una contadina della Vergine del Carmelo

Chiesa di S.Giovanni Battista: viene considerata la chiesa più importante del paese, essa fu costruita intorno alla fine dell’XI secolo e venne restaurata più volte

Chiesa di S. Rocco: edificata nel XVII secolo, essa è stata realizzata interamente in pietra ed è abbellita da un arco in stile romano

Castello dei Conti di Venafro di Acquafondata: edificato nel 1018 dai conti di Venafro e abbattuto pochi anni dopo dai Normanni, il castello risulta nuovamente ricostruito nel 1031 ad opera dagli stessi conti di Venafro

Resti della chiesa di S.Maria

Reperti dei castelli di Acquafondata e di Casalcassinese (secolo XIV)

Informazioni:
Distanza dal capoluogo (Km) 75
Abitanti 366
Altitudine (mt. slm) 926
Superficie territorio (Ha.) 2.525
Prefisso telefonico 0776
C.A.P. 03040

Collegamenti:
Scalo ferroviario Cassino Km. 27,5
Casello autostradale Cassino Km. 27,5

Telefoni utili:
Uffici comunali Piazza dei Caduti
0776.584432

fonti usate per la stesura di questo testo: Wikipedia - APT Frosinone - Provincia di Frosinone





 
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