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foto dal web - si ringraziano gli autori
CASTELNUOVO PARANO
Il comune di Castelnuovo Parano si trova nella parte meridionale della provincia di Frosinone; il centro storico, chiamato anche Terra, sorge sopra una collina che domina la superstrada Cassino Formia, lungo la valle lunga e stretta dell'Ausente. Lungo la superstrada si va sviluppando la frazione Valli-Sant'Antonio. Il nome deriva dal castello edificato dal l'abate Desiderio di Montecassino sul monte Perano ma solo nel 1862 il comune aggiunse la seconda denominazione. L'origine del castello è documentata dalle fonti storiche cassinesi; poiché gli abitanti di Fratte (oggi Ausonia) e di Minturno insidiavano i possedimenti dell'Abbazia di Montecassino, che aveva i suoi confini proprio dalle parti di Ausonia, l'abate Desiderio nel 1059 edificò un castello sul monte Perano, con funzioni militari e per delimitare chiaramente i confini del territorio abbaziale. Per secoli Castelnuovo rimase sotto la giurisdizione cassinese, salvo alcuni periodi in cui fu occupato da Braccio da Montone, dai conti di Spigno e dai D'Aquino. Nel 1806, in seguito alle riforme napoleoniche, Castelnuovo dipese dal governo centrale napoletano e solo dopo il 1870 entrò a far parte della provincia di Caserta, e nel 1927 della provincia di Frosinone. Durante la seconda guerra mondiale l'abitato fu gravemente, danneggiato dai combattimenti fra alleati e germanici lungo la cosiddetta linea Gustav. Nel dopoguerra il paese subì una forte emigrazione successivamente diminuita per l'industrializzazione del cassinate. L'apertura delle cave di marmo nella vicina Coreno Ausonio e la costruzione della superstrada Cassino-Formia crearono nuove, ulteriori opportunità di lavoro. Attualmente la popolazione è occupata per la maggior parte nell'industria: in secondo piano è rimasta la tradizionale attività agricola. Nella frazione principale, Terra, si notano la torre principale e le tre porte d'accesso del castello rimaste in piedi. Nella valle dell'Ausente, vicino alla superstrada, sorge la Chiesa di Sant'Antonio.
Questa testimonia una presenza benedettina nel territorio e si ipotizza un'edificazione coeva alla costruzione del castello anche se i primi documenti risalgono al Trecento. All'interno sono stati portati alla luce affreschi di origine diversa: quelli più antichi hanno un evidente influsso bizantino nella ieraticità e nella stilizzazione delle figure, altri appartengono alla scuola pittorica cassinese. Sono ancora molto vive tradizioni popolari quali la "serenata" e il "tocco". La serenata è uno dei riti di corteggiamento, mentre il tocco è il dono agli amici di un ciocco di legna la sera dell'ultimo dell'anno per "riscaldare" la famiglia amica e rinsaldare così i rapporti.
fonte Provincia di Frosinone
Il vasto territorio appartenente alla Abbazia di Montecassino è ben individuato già nel x sec. da alcuni privilegi. In uno del 928, dovuto ai principidi Capua, Landolfo I e Adenolfo II, sono indicatii confini dei possedimenti monastici, che si estendono sino alla località Duos Leones, nei pressi dell'attuale Ausonia, e le Serre dei monti posti sopra il casale, attuale area di Castelnuovo Parano, raggiungendo il Garigliano. Zona quindi, di confine quella in cui sarà successivamente edificato un castellum di cui, a differenza di molti siti incastellati, conosciamo sia l'anno di costruzione che le motivazioni. Nel 1059 l'Abate Desiderio, a difesa delle continue scorribande degli oppidani Frattenses, abitanti dell'odierna Ausonia, e dei minturnesi, con l'appoggio del duca Adenolfo V di Gaeta eresse un castellum cui Novum proprie nomen inditum est, in monte qui Peranus dicitur per la difesa dei confini che i citati oppidani cercavano di modificare. Incastellamento, quindi, dovuto alle necessità di difendersi dai vicini, ma anche, probabilmente, per avere il controllo della viabilità sottostante al monte Peranus, di estrema importanza per il collegamento tra Cassino e l'area marittima. Siamo di fronte ad un castrum che nasce per motivi strategici e, comunque, rientrante nell'incastellamento che nel corso del XI sec. gli abati andavano realizzando, soprattutto dopo l'espulsione dei Normanni, che avevano occupato alcune aree. Dopo il 1045 l'abate Richerio, infatti invita le popolazioni che abitavano in villa, ovvero in agglomerati indifesi, trasferirsi in centri fortificati.
Possesso quasi sempre dell'abbazia, Castrum Novum è indicato nella porta bronzea della basilica, fatta realizzare dall'abate Desiderio per riportarvi tutti i possedimenti. Le vicende storiche del sito furono tali da renderlo sino al terzo decennio del XV secolo legato alla Terra di San Benedetto ad esclusione di brevi periodi, soprattutto nel corso del XIII sec. Si ricordano le occupazioni da parte di Adenolfo di Spigno nel terzo decennio e del conte Diopoldo verso la fine del secolo stesso. In epoca federiciana, nel 1229, l'imperatore diede Castrum Novum in possesso ai signori di Aquino, ma questi, nell'anno successivo, per mutate condizioni politiche lo restituirono all'Abbazia. Successivamente le fonti scritte ricordano Castelnuovo più che per le vicende belliche per episodi riguardanti gli obblighi derivanti dalle tassazioni. Nel 1421 Braccio da Montone, in appoggio alla regina Giovanna II con l'aiuto di Ruggero Gaetani occupò Castelnuovo. Dopo sei anni la vertenza con l'abate Pirro Tomacelli si chiuse con l'acquisizione del paese al Gaetani e con l'assegnazione della giurisdizione spirituale all'abbazia.
Del Castrum attualmente non si conservano molte strutture. È comunque possibile una lettura dell'insediamento, anche se probabilmente l'aspetto attuale potrebbe non essere più quello originale, visto la sicura necessità di interventi soprattutto per l'evento sismico del 1349, riconoscibili in una piccola torre laterale circolare con scarpata alla base. Posto intorno a quota 310, su un'aspra altura rocciosa, si individua una torre quasi quadrata, di cui si è conservato in alzato un lato, circondata da una cinta muraria che assume forma allungata in modo da sfruttare le caratteristiche del terreno e creare all'interno la possibilità di una residenzialità non esclusivamente militare. Si tratta di una tipica rocca con recinto allungato e corpo residenziale, come ben evidenziato dal Cocchia.
Fonte Luigi Di Cosmo - www.chiesecastelnuovo.it
Da vedere in Città
Centro storico: loc. Terra
Chiesa dell' Annunziata
Chiesa di Santa Maria della Minerva
Chiesa di S. Antonio Abate
Castello con torre
Sentieri sul Monte Calvo
I pavimenti maiolicati
Chiesa d S. Maria delle Grazie
Cappella del SS. Sacramento
Cappella di Costantinopoli
Informazioni:
Distanza dal capoluogo (Km) 66
Abitanti 845
Altitudine (mt. slm) 310
Superficie territorio (Ha.) 955
Prefisso telefonico 0776
C.A.P. 03040
Collegamenti:
Scalo ferroviario Formia Km. 23
Casello autostradale Cassino Km. 21
Telefoni utili:
Uffici comunali Piazza Municipio
0776.952686