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foto dal web - si ringraziano gli autori
FUMONE
La posizione completamente isolata di Monte Fumone, la perfetta conservazione di strutture medievali e, al di sopra di tutte le costruzioni, il castello con il giardino pensile, fanno di Fumone un centro di severo fascino. Posto a 800 metri di altitudine, vero e proprio antiguardo verso il mezzogiorno fin da quando i Papi del medioevo ebbero a temere le incursioni dei Saraceni provenienti dalle rive del Garigliano, o quelle dei Longobardi dal Ducato di Benevento e dei Normanni dei Principati di Salerno e di Capua. Così si presenta il Castrum, l’antica imprendibile fortezza con al centro l’Arx o “Fortissima Turri”, come veniva citato nel Medioevo. Arrivati alla sommità del monte, si può raggiungere il centro urbano attraverso due porte: la Porta Romana in direzione di Roma, che nel passato era il solo accesso alla fortezza, e la Porta Napoletana, che era una uscita di sicurezza. L’enorme colonna di fumo che s’innalzava sull’alta torre di Castel Fumone veniva ripresa e trasmessa da Rocca di Cave, da Castel S. Pietro di Palestrina e da Paliano, e via fino alle torri dell’Urbe, avvisando Roma dell’imminente pericolo. Il Castrum Fumonis fu la massima Castellania della Chiesa nel basso Lazio, sottoposto all’autorità del Pontefice. Dalla documentazione storica esistente, risulta come primo feudatario della Rocca un Leo de Fumonis nel 1111. Nel 1118 fu fatto rinchiudere in Fumone, come prigioniero di Stato, Maurice Bourdin, un monaco francese divenuto Vescovo di Coimbra e poi Arcivescovo di Braga in Portogallo, che vi morì nel 1124 ed il cui corpo non venne mai più ritrovato. Il castello nel 1155 venne assediato invano da Federico Barbarossa, e nel 1186 Fumone fu l’unica Rocca che riuscì a resistere all’opera devastatrice di Enrico VI°, fondatore in Sicilia della dinastia degli Svevi. Il prestigio della Rocca fu motivo di mire autonomistiche e di possesso da parte dei baroni e dei conti ai quali veniva affidata, e questo richiese numerosi interventi da parte dei papi Innocenzo III°, Onorio III° e Gregorio IX° per ristabilire la sottomissione del Castello di Fumone. Nel 1295, scortato da sei cavalieri e trenta uomini d’arme, fu rinchiuso nella fortezza di Fumone il papa Celestino V°, per volere del nuovo papa Bonifacio VIII°. Il mite personaggio, autore del “gran rifiuto”, vi morì dopo circa dieci mesi di prigionia. Nel 1584 Giovanni Longhi, patrizio romano, acquistò ed iniziò la trasformazione dell’antica ed austera Rocca. Gli eredi completarono l’opera di restauro ed abbellimento con la costruzione di un monumentale giardino pensile di 3500 metri quadrati, posto sopra la Rocca. Il giardino, annesso alla dimora principale, è uno dei rari esempi nel suo genere in Europa, ed è tipico dell’arte del giardino classico all’italiana. Per la sua estensione è ritenuto il più grande d’Europa tra quelli che si trovano ad un’altitudine superiore agli 800 metri sul livello del mare, e la cosa più preziosa che offre ai visitatori è il grandioso panorama che offre di tutta la Ciociaria. Lo sguardo spazia dai Colli Albani fino alla lontana catena dei Monti Aurunci, nella Campania; dai picchi dei Monti Simbruini ed Ernici fino ai Monti Lepini, e nel complesso si dominano circa 45 paesi circostanti.
Fonte: www.apt.frosinone.it
Da vedere in Città
Collegiata SS. Annunziata ,
Chiesa Madonna delle Grazie ,
Castello con il giardino pensile piu' alto d'Europa ,
Centro storico,
Lago di Canterno
CASTELLO
Tel.077549023 Fax 077549714 Orario di visita: 9.00/13.00 - 15.30/fino al tramonto . Risalente all'alto medioevo, sin dall'XI-XII secolo la Rocca di Fumone divenne una piccola prigione dello Stato della Chiesa. La sua notorieta' e' dovuta comunque al papa Bonifacio VIII che nel 1295 vi fece rinchiudere Celestino V, l'unico Papa della storia ad aver rinunciato dopo pochi mesi alla tiara. Di grande fascino e suggestione, la visita nelle sale medioevali del palazzo degli antichi custodi della rocca, nelle cui mura ancora vi e' sepolto, nascosto dopo otto secoli, l'antipapa Gregorio VIII. Interessante anche la visita del giardino pensile all'italiana, ricavato dai camminamenti di ronda,dei fossati e dei vari torrioni interni.
LA STORIA DEL CASTELLO DI FUMONE E DEL MUSEO CELESTINO V
La storia di Fumone ha origini oscure ed antichissime. I numerosi reperti romani visibili nel museo del castello, i frammenti di ceramiche, le statue votive e il vasellame appartenente al periodo Ernico ( VIII A.C. ) , conservati dal comune di Fumone, ne sono una testimonianza diretta; tuttavia una prova di vetustà è senz’altro data dall’incredibile posizione geografica della rocca che domina l’antica via Latina ( LA DIRETTRICE ROMA/NAPOLI ) per tratto di circa 50 KM oltre ad un vastissimo territorio ove sono visibili 45 comuni : tutte le città erniche ( antecedenti alla nascita di Roma : Anagni, Alatri, Veroli, Ferentino ) e le numerose città volsche della valle del sacco da sempre nemiche dei romani e ei suoi alleati. La storia dell’Arx Fumonis è strettamente legata a quella della Chiesa a partire dal X secolo. Attraverso il " Privilegium Othonis" il Pontefice Giovanni XII nel 962 ottenne dall’Imperatore Ottone I nuovi territori da aggiungere a quelli precedentemente donati da Carlo Magno al patrimonio di S. Pietro. Inespugnabile fortezza militare, il castello di Fumone divenne la principale castellania della Chiesa del Basso Lazio e fu usato per oltre 500 anni come punto di avvistamento ( le fumate che venivano effettuate dall’alta torre dell’Arx comunicavano a Roma e tutto l’ager romanus che nemici si erano immessi sulla via Latina e che presto sarebbero giunti a destinazione ) e utilizzato soprattutto come Prigione Di Stato per illustri DETENUTI POLITICI. Data la sua importanza strategica, il Castello di Fumone venne gelosamente custodito dai papi e affidato, attraverso contratti di enfiteusi trigerazionali, a potenti famiglie nobili romane. Nel 1116 vi fu inviato in catene il prefetto di Roma, di parte imperiale, Pietro Corsi. Nel 1124, il castello ospitò Maurizio Bordino ( antipapa francese che prese il nome di Gregorio VIII ), avverso ai pontefici Pasquale II, Gelasio II e Callisto II che finalmente lo sconfisse e ve lo fece tradurre prigioniero. Nelle mura del castello, l’antipapa Gregorio VIII vi è ancora, dopo VIII secoli, sepolto e nascosto. I tentativi di conquistare la rocca con la forza risultarono vani a chiunque, ivi compresi gli imperatori Federico Barbarossa ed Enrico VI. Solo i pontefici Onorio III, Eugenio III e Gregorio IX riuscirono nell’impresa, ma pacificamente con l’inganno o attraverso il pagamento di un forte indennizzo. Nel 1295 vi fu rinchiuso e ivi morì San Pietro Celestino V , unico papa della storia che rinunciò volontariamente alla tiara. Di grande fascino e suggestione la visita del luogo ove il Santo papa morì il 19 maggio 1296 dopo 10 mesi di prigionia. L’atmosfera di serenità e di pace , la tangibile spiritualità che si respirano nell’adiacente cappella, sono per chiunque il ricordo più vivo di tutta la visita del museo Celestino V e del castello di Fumone. A seguito di questo episodio, nel 1588, la famiglia Longhi ( che attraverso il Cardinale Guglielmo Longhi iniziò la diffusione del culto Celestiniano ), discendente di Bonifacio VIII, acquistò il Castello e lo trasformò in santuario; ricavò , altresì , dall’unificazione dei camminamenti di ronda, dei fossati e dei torrioni interni, un impressionante giardino pensile all’italiana, ricco di lussureggiante vegetazione, che è il secondo in Europa per altezza ed estensione. Il monumentale giardino pensile , da cui si gode un panorama incredibile, si può ammirare durante la visita nel museo Celestino V. Il museo Celestino V , con i suoi importanti reperti, è situato nelle sale medioevali del piano nobile del Castello di Fumone, un tempo residenza dei feudatari dell’importante fortezza della Chiesa. Nella visita al museo Celestino V del Castello di Fumone sono molteplici i motivi di interesse: in primo luogo il particolare carattere sacro che la visita comporta ( il 1 settembre 1966 il pontefice Paolo VI visitò in forma ufficiale, per la medesima ragione, il santuario di Celestino V e il museo adiacente ) la prigione ove morì il papa del gran rifiuto e la cappella adiacente costruita nel 1700 in sua memoria ; l’archivio ove sono conservati importanti documenti e un bambino imbalzamato , erede della famiglia Longhi e Caetani , numerose reliquie donate dalla S.Sede attraverso pontefici e Cardinali nei secoli; numerose opere d’arte di epoca romana, molte raffiguranti imperatori ( I sec. D.C. ) o generali di epoca repubblicana ( I sec. A.C. ) ; una collezione di urne cinerarie di epoca romana; varie sale del piano nobile del Castello di Fumone perfettamente conservate e arricchite da pitture dell’epoca rinascimentale; il monumentale giardino pensile ( 3500 mq. ) da cui si può ammirare la maggior parte del territorio della ciociaria.
Informazioni:
Info: Municipio tel. 0775.49022 - Comune di Fumone
http://www.comunedifumone.com