San Giorgio a Liri - AIRONEINFORMA

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SAN GIORGIO A LIRI


Il Comune

San Giorgio a Liri appartiene alla provincia di Frosinone e dista 56 chilometri da Frosinone, capoluogo della omonima provincia. Sorge a 38 metri sopra il livello del mare, conta 3.200 abitanti e ha una superficie di 15,5 chilometri quadrati. Il municipio è sito in Piazzale Degli Eroi n. 13, tel. 0776 914823, fax. 0776 911017.

Il Comune sorge ai confini della provincia di Frosinone, tra i monti Aurunci ed il fiume Liri, ed è caratterizzato dal verde del paesaggio, ricco di acque sia del Liri che di altri numerosi corsi e sorgenti. Una di queste, che si presenta a forma di laghetto, scaturisce proprio dentro la parte più antica del paese. Le sue acque sono molto trasparenti, ricche di vegetazione acquatica e di pesci. Già usata quale fonte di acque potabile, il suo emissario ha irrigato orti e campi circostanti. Sulle basse alture del territorio comunale sono ancora boschi cedui, composti da querce e faggi. Sebbene sia diminuito il numero degli occupati nell’agricoltura, si coltivano ancora grano e granoturco. Non pochi gli orti per uso familiare.

Il piccolo ma antichissimo centro storico ha una particolarità notevole: Si sviluppa “sull’acqua”. S. Giorgio nasce in pratica attorno ad una sorgente che è stata una vera e propria „sorgente di vita“ fin dall’antichità. Da questa si forma un piccolo caratteristico lago (il Laghetto) dal quale si sviluppa poi “La Forma” uno degli affluenti del vicino fiume Liri.

Attorno ad esso sorgono la medievale “Grancia Benedettina” con le sue Celle, gli edifici di culto, le abitazioni con gli orti direttamente irrigati dal lago e dal torrente, con un tipico antico sistema di piccoli canali, i mulini, di cui il più antico risalente al XII secolo, che ancora oggi presentano ciò che rimane del sistema di azionamento delle pale le quali producevano la necessaria energia per azionare le macine, il vecchio lavatoio, i vecchi edifici “nobili e/o borghesi” le coltivazioni di piante medicinali o comunque caratteristiche del particolare ambiente fluviale.

Note storiche

Il nome del paese deriva da una chiesa dedicata a San Giorgio, nucleo del primo abitato. La seconda parte del nome è stata attribuita dopo l’unità d’Italia, nel 1863, per evitare l’omonimia con altri paesi e ricordare nel contempo il grande fiume che attraversa il territorio. La presenza umana risulta documentata sin dall’Età del ferro, si ha notizia, infatti di insediamenti pre-protourbani attribuibili agli Ausoni-Aurunci, una popolazione che occupava questo territorio in età protostorica e che venne totalmente annientata a seguito dell’occupazione romana. L’antica colonia romana di Interamna Lirenas, localizzata nel tratto di territorio compreso fra gli attuali comuni di S. Giorgio a Liri e Pignataro Interamna, venne fondata quando, nel IV secolo a.C., i romani, per controllare i sanniti e i coloni, si insediarono in un’area ove erano già presenti nuclei abitati, forse di popolazioni volsche. La colonia decadde in epoca imperiale e venne distrutta durante le più tarde invasioni germaniche.

La storia del centro inizia solamente al principio del IX secolo. Sorge, infatti, nell’anno 817 per volontà degli abati di Montecassino: Gisolfo, Apollinare e Deusdedit, attorno alla omonima chiesa, come “cella”, piccolo monastero adibito a granaio o ripostiglio, abitato da pochi monaci. Nell’846, infatti, si ha testimonianza di una chiesa dedicata a San Giorgio e distrutta dai saraceni che si erano spinti fino alla Valle del Liri. Nel 956 queste “celle”, insieme alla chiesa, furono ricostruite e munite di mura fortificate. Oggi dell’antica costruzione rimane l’imponente fabbricato del principe Rogero Morra, al centro del paese, un tempo palazzo abbaziale. Successivamente, assieme ad essa sorse anche un abitato, difeso da mura. A S. Giorgio fu risparmiata la signoria dei Normanni, i quali si videro assegnare, all’inizio dell’anno 1000, la maggior parte dei “castelli” della “Terra di San Benedetto”, e con il passare degli anni il paese assunse a fiorente centro abitato. Per tutto il Medioevo, col prosperare del cenobio cassinese, a cui San Giorgio fu sempre strettamente legato, anche il paese migliorò progressivamente la sua condizione. Coinvolto ripetutamente in guerre e in conflitti locali, San Giorgio fu, fino al Quattrocento, un borgo in espansione; lo attestano i documenti cassinesi che danno notizie sulle buone condizioni degli abitanti e sull’ottima situazione economica dovuta alla fertilità del suolo, facilmente irrigabile, e alla “scafa”, ovvero al sistema di attraversamento del fiume Liri (termine che localmente indica i traghetti guidati da corde) che faceva di San Giorgio un punto di transito in direzione delle importanti località marine. Nel 1300 vengono costruite numerose chiese, tra le quali ricordiamo quelle di S. Nicola, di S. Maria, di S. Giovanni e di S. Lucia. Dal Trecento in poi iniziò per San Giorgio un graduale declino, che si andò intensificando nei secoli successivi. La decadenza del cenobio benedettino di Montecassino trascinò con sé anche i centri abitati da esso dipendenti: San Giorgio passò da signore in signore finendo anche per un certo periodo sotto il dominio dei papi. Le battaglie cinquecentesche combattute fra spagnoli e francesi — molto nota quella del Garigliano svoltasi nelle vicinanze di San Giorgio — influirono negativamente sulla vita del paese che si spopolò rapidamente. Inoltre, alla fine del XVI secolo, il brigantaggio imperversava nei paesi della bassa valle del Liri, inducendo la gente a cercare scampo nella fuga. Progressivamente vennero addirittura abbandonati molti casali. Anche San Giorgio, durante i numerosi assalti da parte dei briganti, vide mietere fra i suoi abitanti molte vittime. La ripresa infatti avvenne subito dopo le epidemie di peste del Seicento: alla fine del secolo i sangiorgesi erano appena trecento, ma l’incremento della popolazione fu segnato dal rinnovamento del patrimonio edilizio sacro come l’edificazione della Chiesa di San Rocco. All’inizio dell’Ottocento venne edificata la nuova Chiesa madre, restaurata poi diverse volte.

Nei primi anni del 1800, il palazzo passò in proprietà dei principi Morra Pignatelli della Cerchiara di Napoli. I grandi avvenimenti dell’Ottocento furono vissuti in modo marginale dai sangiorgesi che furono coinvolti in sporadici episodi di brigantaggio. Poi, con la miseria crescente, il paese fu dissanguato dall’emigrazione di fine secolo, fenomeno che cesserà solo negli anni più recenti. Unito amministrativamente a Castelnuovo Parano nel 1806, San Giorgio tornò in seguito all’autonomia: il comune si propose di migliorare le condizioni dei suoi cittadini con la bonifica di terreni paludosi, la costruzione di un ponte sul Liri e di una rete stradale di collegamento con Cassino e i paesi vicini, obiettivi conseguiti assieme a molti altri dopo l’unificazione nazionale. Nel 1876 infatti, venne costruito il ponte Ercolaneo, (chiamato tradizionalmente “ponte di ferro”) che permise l’attraversamento del fiume Liri. Il ponte fu poi distrutto durante la seconda guerra mondiale e successivamente ricostruito.

La seconda guerra mondiale fu una grande tragedia per San Giorgio, come per tutti i paesi del cassinate. Vi fu infatti direttamente coinvolto per lo stabilirsi del fronte a Cassino e per la durissima occupazione tedesca. Ebbe infine la trista sorte della violenza delle truppe coloniali francesi. Alla fine della guerra il paese era quasi del tutto distrutto e molti sangiorgesi presero la via dell’estero. I rimasti, pur combattendo contro la malaria e l’impossibilità di condurre una vita civile, riuscirono a ricostruire il paese e a coltivare di nuovo i campi.

Il benessere tornò a San Giorgio solo con gli anni Settanta quando l’insediamento di numerose aziende nel cassinate diede modo di trovar lavoro stabile e di far sviluppare il paese, che ampliò il suo abitato attorno al piccolo borgo antico. L’antico nucleo, che conserva ancora nel suo centro storico gran parte degli edifici e resti della cinta muraria, è stato trasformato in un insediamento più ampio e moderno, incentrato sulla piazza principale (Piazza Dante) e sull’altra piazza, non meno importante (Piazzale Degli Eroi), ove si trovano il Palazzo comunale e, nelle vicinanze, le due scuole del paese. Le abitazioni, tutte modernissime, sorgono lungo le strade ormai costruite ortogonalmente.
L’economia naturalmente ha cambiato volto: prevalgono le attività commerciali rispetto a quelle artigianali, ma è consistente anche il numero degli operai occupati nelle industrie del cassinate. Negli ultimi anni si è registrata una consistente espansione demografica. Non va dimenticato che anche la superstrada Cassino-Formia, un’importante arteria che attraversa il territorio comunale, ha decisamente contribuito al recente sviluppo di San Giorgio a Liri.

San Giorgio a Liri, Oggi

Il Comune di San Giorgio a Liri conta oggi circa 3.200 abitanti e ha una superficie di 15,5 chilometri quadrati che si estende nella “Valle dei Santi” alle pendici di Montecassino, per una densità abitativa di 206,45 abitanti per chilometro quadrato. Gli abitanti sono distribuiti in 1.131 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,71 componenti. Negli anni Settanta l’insediamento di numerose aziende nel Cassinate, tra cui lo stabilimento FIAT di Piedimonte San Germano, diede modo di trovar lavoro stabile e di far sviluppare il paese, che ampliò il suo abitato attorno al piccolo borgo antico.

Oggi San Giorgio ha un volto più moderno. Il nucleo storico conserva degli edifici e parte delle mura, ma è immerso in un abitato moderno, centrato attorno alla piazza del Municipio. L’agricoltura è un'attività secondaria e generalmente i prodotti sono ad uso familiare: la popolazione è occupata soprattutto nell’industria e nelle molte attività commerciali nate dove la SS Cassino-Formia attraversa il comune. Risultano insistere sul territorio del comune 71 attività industriali con 210 addetti pari al 23,76% della forza lavoro occupata, 179 attività di servizio con 362 addetti pari al 40,95% della forza lavoro occupata, altre 80 attività di servizio con 215 addetti pari al 24,32% della forza lavoro occupata e 11 attività amministrative con 97 addetti pari al 10,97% della forza lavoro occupata.  Risultano occupati complessivamente 884 individui, pari al 28,82% del numero complessivo di abitanti del comune.

Il territorio è caratterizzato dalla presenza di importanti assi di attraversamento stradale. Si trova all’incrocio di alcuni dei principali assi viari della regione, ossia: la S.S. 630 “Ausonia”, che collega la Città di Formia (LT) con la Città di Cassino, e quest’ultima con tutte le arterie di collegamento verso il nord della provincia, verso l’Abruzzo, la Campania, il Molise e l’area Adriatica. Confina con l’uscita “Cassino” dell’ A1 Roma – Napoli che collega, tra l’altro, la S.S. Ausonia 630 con lo stabilimento FIAT di cassino. Occupa, quindi, una posizione centrale nella rete dei collegamenti regionali. Il traffico è quasi completamente concentrato lungo la S.S. Ausonia 630. Essa, infatti, è quotidianamente percorsa da un numero considerevole di autoveicoli e da mezzi pesanti. Il crescente traffico degli ultimi anni, dovuto ad un sempre più numeroso flusso di veicoli, non ha trovato, ancora, adeguate soluzioni viabilistiche: infatti si assiste, spesso, a vere e proprie congestioni ed ingorghi stradali in determinate ore del giorno o in determinati periodi, in particolare quello estivo, considerato che la S.S. 630 collega tutto il bacino territoriale con i Comuni a prevalente economia turistica di Formia, Gaeta e le restanti mete turistiche dell’area tirrenica.

La componente demografica assume un’estrema importanza in quanto la sua dinamica influisce in maniera sostanziale sulla struttura distributiva; infatti è alla popolazione, residente e fluttuante, che si agganciano, in ultima analisi, le evoluzioni negative o positive della rete di vendita: una maggiore o minore presenza di popolazione in una determinata zona influenza positivamente o negativamente l’ammontare della domanda. I dati sulla popolazione residente costituiscono la base per stimare i consumatori ordinari, la cui esatta quantificazione, pur essendo proporzionale alla popolazione residente, può non coincidere numericamente con questa. L’insieme dei consumatori non può essere costituita esclusivamente da coloro che sono stabilmente o saltuariamente insediati sul territorio. E’ necessario analizzare (per qualità e quantità) la presenza della popolazione fluttuante. Occorre considerare e quantificare i fenomeni di gravitazione di massa di consumatori che, seppur non insediati in alcun modo sull’area, frequentano il territorio comunale. La valutazione e la stima della popolazione fluttuante riguarda prevalentemente l’area territoriale adiacente la Statale Ausonia 630. Come detto questa Statale è interessata da un elevato flusso di autoveicoli, dovuti alla consistente localizzazione di aziende, dal fatto che collega Comuni ad economia prevalentemente turistica, e da una migrazione giornaliera che interessa decine di migliaia di studenti e lavoratori impiegati quotidianamente, in particolare nella Città di Cassino, in enti pubblici, privati, strutture sanitarie, scuole ed università. La sola Città di Cassino, per strutture ricettive e soprattutto per la presenza della nota Abbazia di Montecassino, è meta di milioni di turisti all’anno. Queste strutture ricettive vengono frequentate soprattutto da turisti di passaggio che, in particolare nel periodo estivo, elevano esponenzialmente la presenza giornaliera. In questo contesto svolgono una funzione primaria gli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande collocati lungo la S.S. Ausonia 630; si calcola che buona parte dei consumi, in questa zona, è attribuita al turismo di passaggio. La migrazione giornaliera, invece, è presente in tutto il periodo dell’anno. Al contrario di quella turistica, decresce leggermente nel periodo estivo a causa delle chiusure feriali di imprese, scuole ed enti vari. Seppur minore, non è priva di rilievo, in quanto è in questo contesto che si inseriscono le valutazioni dei consumi extra-domestici.  Il settore della somministrazione ha vissuto notevoli trasformazioni in relazione agli adempimenti generali dell’economia, confermando complessivamente una dinamica espansiva motivata principalmente da fattori sociali e comportamentali ed in specifico dal rapporto fra famiglia, società e lavoro. I pasti e le consumazioni fuori casa tendono infatti ad espandere il loro peso e ruolo nell’economia in relazione al restringersi del tempo domestico dedicato all’alimentazione. La posizione strategica che occupa la strada Statale 630 lascia ipotizzare che i pubblici esercizi qui localizzati, rispetto a quelli ubicati in altre zone del Comune, potenzialmente usufruiscono di una ulteriore quota di mercato, costituita dalla popolazione fluttuante, pari ad almeno il 300%. Ciò è confermato dal fatto che fra tutti i Comuni attraversati da questa strada, negli ultimi decenni, vi è stato un esponente sviluppo commerciale proprio in questa zona, in cui  è sorta una vera e propria area commerciale. Questa zona commerciale nel Comune di San Giorgio a Liri, si è sviluppata lungo circa due chilometri della S.S. Ausonia 630 ed è caratterizzata dalla presenza di un moderno centro commerciale.

Medaglia d'argento al merito civile

«Centro strategicamente importante, occupato dalle truppe tedesche, durante l'ultimo conflitto mondiale fu sottoposto a violenti bombardamenti e feroci rappresaglie che procurarono numerose vittime civili e la totale distruzione dell'abitato. I sopravvissuti seppero reagire, con dignità e coraggio, agli orrori della guerra e affrontare, col ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione morale e materiale.»
— S. Giorgio a Liri (FR), 1943-1944

Fonte: www.comune di San Giorgio a Liri





Da vedere in Città


Chiesa di S. Giorgio Martire

Chiesa di S. Rocco

Centro Storico

Castello del principe Morra Edicola votiva Laghetto

Vecchio Mulino

Cave di marmo


Informazioni: Municipio tel. 0776.910106

http://www.comunedisangiorgioaliri.it

 
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