Santa Croce
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SANTA CROCE
Varie ricerche sono state effettuate da diversi studiosi al fine di datare la fondazione della Chiesa di S.Croce; ma ciò non è stato possibile."Poco ci è dato sapere circa i primi secoli di vita della Chiesa.il terremoto del 1350 e l'incendio del secolo XVI dell'archivio municipale, rendono difficile l'opera della ricostruzione storica dei più cari monumenti cittadini".Così scrisse il compianto Parroco di S.Croce D.Mario Simoni nei "Cenni storici" della Parrocchia nel 1960.Ed ancora: "Qui, circa l'anno mille fuori le cinta delle mura (extra muros), non molto distante dal luogo ove la tradizione vuole che sia morta la protettrice S.Salome,sorge la Chiesa di S.Croce.Tale datazione trova conforto dalle mura rinvenute nel corso degli ultimi restauri per la perfetta somiglianzà dì queste con quelle della primitiva fabbrica dell'Abbazia di Casamari ". Di certo si può affermare che il Cardinale Quiñones Prefetto di Veroli a tener viva sua memoria eresse la Chiesa a parrocchia sopprimendo due benefizi canonicali della Collegiata di S. Paolo ed apportando alla struttura muraria radicali restauri".
Nel cennato opuscolo del Parroco,si afferma che fino a tutto il secolo XVIII nella Chiesa non vi furono altri avvenimenti o interventi di particolare rilievo.
Si deve giungere al Vescovo Francesco Maria Cipriani perché si avesse " la rimozione quasi completa del sacro edifìcio ".Di tale intervento sì legge, nella campana " mezzana " ancora oggi in funzione,quanto segue :Vincentius Cacciavillani Frusinas fudit A.D.MDCCCXLI ill.mo et R.D. Francìsco M.Cipriani E.pò jubente et FrancoCan. Mazzoli agente Ecclesia hac S.Crucis Pene tota a fundamentis renovata". Facile capire che tal Vincenzo Cacciavillani frusinate realizzò la campana essendo Vescovo di Veroli Francesco Maria Cipriani e Canonico Parroco Franco Mazzoli e che la Chiesa fu ristrutturata fin dalle fondamenta nel 1841. Altra "opera di rinnovazione venne eseguita secondo il gusto neo classico del tempo " nel 1892 dall' Abate Parroco Don Giuseppe Fiorilli che a proprie spese fece eseguire la decorazione della chiesa dal pittore verolano Ludovico Serrapiglia.
Alla malattia del tempo,in quest'ultimo secolo,si unì e si accanì contro le mura della Chiesa la furia bellica raggiungendo, con alcune cannonate il campanile e le mura esterne.Per la sopravvivenza necessitava un intervento radicale.E la Chiesa di cui non si conosce la data di fondazione, ma che lo studioso Camillo Scaccia Scarafoni afferma che il suo nome appare nei documenti antichi per la prima volta in una pergamena del 1087,vede finalmente una trasformazione radicale ad opera del penultimo abate Parroco Don Mario. " Quando Don Mario Simoni,una ventina di anni fa,prese possesso della parrocchia,la trovò in uno stato di abbandono pietoso, ingombra di una mastodontica cantoria e imbruttita da una decorazione di pessimo gusto dovuta al pennello di un artigiano locale dell'ultimo ottocento.il nuovo parroco non si perse d'animo...e si diede con .molta passione al restauro della parrocchia ".( D.Andrea Sarra in" II Quotidiano del 16 Aprile 1961).
Tale affermazione ebbe a fare il Sarra nell'articolo in cui esaltava 1' opera del Parroco per aver ridato alla Chiesa anche un nuovo campanile (l'attuale) e per il rifacimento del decrepito mattonato sostituito con pregevole marmo, e per la sistemazione dei locali di archivio e sacrestia.
Ma quale ricordo più che meritato riportiamo quanto egli ebbe a scrivere nel suo - MEMORANDUM: - 1950 -24 Febbraio .A ricordo dell'anno giubilare dopo una congrua preparazione, con l'intervento del Vescovo e numeroso clero,si inaugura la nuova decorazione della Chiesa. lì lavoro ed i sacrifici sono stati benedetti perché l'opera è riuscita degna e devota.per l'occasione è stato rifatto tutto il nuovo impianto elettrico ;alle finestre sono stati applicati i vetri stile cattedrale.Sono stati anche acquistati i nuovi quadri in rilievo della Via Crucis.Sono state costruite due nicchie una per le sacre reliquie, dalla parte del Vangelo e, l'altra, per l'olio degli infermi,dalla parte dell'epistola.L'iscrizione posta sul fondo della Chiesa dice: Aedificatam anno fere millesimo Card.Quinonez in parociam erexit MDXXX. Quella sulle finestre del presbiterio:" Exornata abate Simoni anno Jubilei ".
"Settembre 3 - Per la festa della Madonna della Pietà si è inaugurata la nuova facciata della Chiesa. Perché in stridente contrasto con tutto l'ambiente esterno, quella vecchia è stata completamente demolita e la nuova è stata rifatta ed intonata allo stile del palazzo di S.ta Croce.Essa si presenta abbellita ed arricchita da molti cimeli donati dal Prof.Camillo Scaccia Scarafoni che li conservava nella Biblioteca Giovardiana. Il Vescovo è intervenuto sia alla cerimonia del mattino che a quella della sera. Per inquadrare il tempo e l'opera,riporto una frase che il Vescovo Baroncelli pronunciò nel suo discorso al popolo:"Lodo il Parroco che in tempi così difficili,ha avuto l'ardire di confidare nella Provvidenza..."
Il Parroco non si accontentò di restituire dignità ed armonio-sita all'interno.La vecchia facciata, in aperto e stridente contrasto con la architettura del luogo, fu completamente disfatta.
La stampa del tempo fu concorde e non potè che lodare la cura,la passione,e l'amore che animava Don Mario,non solo per il Ministero Sacerdotale,ma anche per la città di Veroli che dimostrò di amare come sua nuova patria natìa.Alla cennata ristrutturazione interna ed esterna lavorarono maestranze e manovolanza verolana sotto la direzione di un altro compianto concittadino, rinomato restauratore e decoratore di chiese: Rodolfo Mauti.
Non restò estraneo ai lavori il Prof. Camillo Scaccia Scarafoni,altro figlio illustre della nostra Veroli, del quale in proposito così scrìsse Don Mario:"La cornice del rosone, completa nei pezzi mancanti è quella stessa dell'occhio di illumi-nazione della distrutta Chiesa di San Pietro.Ai lati si aprono due eleganti bifore con elementi originali.Vi si ammirano anche cimeli dell'epoca antica e medioevale già conservati nella Biblioteca Giovardiana,donati dal compianto Prof. Camillo Scaccia Scarafoni". Il Can. Teologo Don Andrea Sarra non restò indifferente e, quale compiacimento dei riusciti lavori donòJ['affresco di stile beuronense raffigurante il Crocifìsso. Oltre la facciata si curò il rifacimento del muro di cinta del vecchio cimitero. Fu inoltre tolta la grossa Croce di ferro e trasferita nel piazzale antistante i Cappuccini. Una colonna antica, sormontata da una Croce di ferro battuto sostituì la precedente ornando adeguatamente il nuovo muro e l'ambiente tutto. La grande Croce era stata innalzata nel 1920 a ricordo della missione passionista. .* Mentre quache anno dopo, nel 1954 nel suo "Memorandum" Don Mario scrive: " II Vescovo inaugura il Presbiterio tutto in marmo e consacra il nuovo altare maggiore " Privilegiato " dedicato a S. Salome ed ai suoi figli S. Giacomo e S. Giovanni l'Evangelista.Il pozzetto della mensa, custodisce le reliquie di S.Salome,S.Giacomo e S.Luciano martire ". Don Mario, difronte alle difficoltà economiche non si è mai arreso e pur di rendere sempre più decorosa ed accogliente la casa del Signore non disdegnò di chiedere a mò di elemosina se è vero, come è vero che: il Prof. Scaccia Scarafoni offrì reperti archeologici per impreziosire la facciata, oltre alla sua riconosciuta perizia che profuse nella direzione dei lavori. L'Abate di Casamari, Don Nivardo Buttarazzi il paliotto ornante l'altare maggiore. Don Andrea Sarra il Crocifisso inserito nella lunetta sopra la porta principale; mentre i benemeriti Signori Luciano e Franco Zeppieri, mostratisi in vita sensibili a Veroli, hanno offerto il marmoreo ed artistico fonte battesimale e, Don Nazareno Dipietropaolo la balaustra di marmo.Né mancò la generosità dei parrocchiani a cominciare dai padrini della nuova campana grande,coniugi Passeri Francesco ed Arcangela.che scelsero per la loro protetta i nomi di Mater Pietatis,S.Francesco d'Assisi e San Michele Arcangelo.il sacro bronzo fu benedetto il 22 novembre 1949 dalTallora Vescovo di Veroli Mons.Emilio Baroncelli che, a sua volta, offrì la campana più piccola datata 1677.Si può dire che tutti accolsero le richieste del Parroco;di quel Parroco che nato il 14 ottobre 1910 a Priverno da Ernesto ed Elisa Savaresi,frequentò il Collegio Internazionale di S.Anselmo sull'Aventino in Roma,dove conseguì la licenza in filosofìa.Studiò Teologia al Leoniano di Anagni e fu ordinato Presbitero a Veroli il 31 luglio 1938 nella cappella dell'Episcopio.Fu nominato Abate Parroco di S.Croce con bolla vescovile del 23 luglio 1940 ove ebbe cura delle anime per quaranta anni ed alcuni mesi. Sinteticamente si può dire che rifece la Chiesa da cima a fondo nelle linee murarie e nella decorazione;nè può dimenticarsi che la dotò di un bellissimo organo.Ricoprì vari e significativi incarichi,ma sia permesso ricordarne per tutti uno:fu attivissimo vice postulatore per la causa di beatificazione della concittadina Suor Maria Fortunata Viti.Pochi giorni prima della morte, pur essendo in condizioni precarie di salute, volle concludere i festeggiamenti in onore della Beata celebrando la Santa Messa nella Chiesa del Monastero.Pubblicò, come detto innanzi, " Cenni Storici " della Parrocchia, ed ebbe 1' onoreficenza di Cavaliere della Corona d'Italia.